Siamo portati a ritenere erroneamente che la nostra abitazione sia il luogo sicuro per eccellenza. Così non è e le statistiche ci confortano in questa affermazione, testimoniando una altissima percentuale di incidenti domestici e di danni correlati. Spesso, quando camminiamo nel traffico cittadino, pensiamo alla nostra casa come un rifugio sicuro nella quale poter sentirci al riparo dai pericoli dell’inquinamento di un’aria che ci appare irrespirabile. Così non è ! In Europa la popolazione trascorre al chiuso il 90% del suo tempo e l’aria interna contiene più di 900 sostanze chimiche potenzialmente dannose. Se consideriamo che ogni persona inala ogni giorno dai 10mila ai 20mila litri d’aria si comprende bene quale peso abbia il problema dell’inquinamento sulla salute. Valgono, perciò, anche per la nostra abitazione delle regole generali e dei consigli utili per creare un ecosistema compatibile con il mantenimento di un ottimale stato di salute. Il decalogo che riportiamo qui di seguito è il frutto di un poderoso lavoro di ricerca di prestigiose università italiane.
Le 10 regole per una buona qualità dell’aria negli ambienti domestici:
1) Ventilare l’abitazione almeno una volta al giorno ed almeno per 20
minuti aprendo le finestre se possibile quelle meno esposte alle strade
di traffico e possibilmente di pomeriggio quando l’inquinamento esterno è
minore
2)
Usare la cappa, quando si cucina avendo attenzione a
cambiare periodicamente i filtri;
3) Aerare la casa dopo aver compiuto
alcune attività, quali ad esempio l’uso di pitture, colle, solventi,
disinfettanti ecc.;
5) Cambiare periodicamente il filtro HEPA di purificatori d'aria, laddove presenti;
6) Evitare l'utilizzo di deodoranti e profumanti
dell'ambiente quali spray, incensi e candele.
7) Evitare, se possibile, di utilizzare
caminetti, stufe a legna o a "pellet";
8) Mantenere in una media accettabile le
condizioni microclimatiche dell’abitazione
evitando che la temperatura
e l'umidità dell'aria
siano troppo alte o troppo basse;
9) Evitare di fumare in casa;
10) Non vivere troppo in casa, ma uscire
cercando di passeggiare in luoghi possibilmente non inquinati.
Lo studio ha preso il nome di “ANAPNOI- Respirare bene per invecchiare meglio” ha voluto mettere in relazione gli effetti dell’inquinamento domestico su pazienti affetti da BPCO, la broncopneumopatia cronica ostruttiva che è un insieme di malattie respiratorie che interessano polmoni e bronchi con conseguenti difficoltà respiratorie. Si tratta di malattie ad andamento cronico con danni spesso irreversibili ma che possono essere tenuti sotto controllo. Tra queste la bronchite cronica che è una infiammazione della mucosa bronchiale che comporta una difficoltà nello scambio gassoso tra l’aria inalata e l’ossigeno assorbito dai polmoni.
Si tratta di patologia molto diffusa che interessa quasi il 5% della popolazione e rappresenta la quarta causa di morte. Ovviamente l’inquinamento ambientale gioca, insieme con il fumo di sigarette un ruolo importante nel determinare la malattia e nel farla aggravare.
E’ perciò fondamentale che la nostra abitazione, dove noi trascorriamo, “respirando” la gran parte del nostro tempo, presenti condizioni climatiche ottimali, poco potendo fare, almeno singolarmente, per contrastare l’inquinamento esterno che, comunque, contribuisce a condizionare anche la qualità dell’aria nella nostra abitazione collegata anche a vari altri fattori quali l’uso di sostanze abitualmente utilizzate ( disinfettanti, igienizzanti, pitture, solventi ecc.), i fumi che si sprigionano quando cuciniamo, le polveri che si nascondono sui tappeti, sui divani e sui tessuti in genere, la presenza di animali domestici in specie se a pelo lungo.
Una
indagine condotta dall’ ADICO, Associazione Difesa Consumatori, ha evidenziato come gli arredi, soprattutto se acquistati di
recente possono rilasciare sostanze chimiche nocive perché prodotti quasi
universalmente con compensati e truciolati trattati con sostanze
tossiche (vernici, collanti). La dispersione è maggiore quando i bordi
degli arredi non sono protetti da laminati e quando la temperatura
dell’abitazione è particolarmente elevata. Quel buon odore di nuovo che avvertiamo in una
casa ammobiliata di recente e che
ci da l’impressione di pulito e sano, al contrario, dovrebbe
preoccuparci ed indurci a ventilare abbondantemente la casa prima di abitarla. Alla
luce poi, dello studio ADICO, già citato, ci sentiremmo di far nostre le
proposte scaturite da quello studio, aggiungendo alcuni altri consigli al
decalogo ANAPNOI e cioè, evitare, se possibile, l’acquisto di mobili con formaldeide
preferendo quelli con il marchio
CQA-Formaldehyde E1 che contraddistingue le produzioni di pannelli a bassa
emissione di formaldeide e verificare che le superfici e i bordi siano
laminati; dopo aver collocato la nuova mobilia, inoltre è opportuno ventilare l’ambiente
per almeno 72 ore.
BIBLIOGRAFIA
www.associazionedifesaconsumatori. “Contro le
sostanze chimiche rilasciate da mobile nuovi. I
consigli dell’ ADICO.
Johnson A, Casualties
of Progress : Personal Histories from the Chemically Sensitive Paperback –
January 2000
www.unicatt.it. Progetto
ANAPNOI, Respirare bene per invecchiare meglio. 2019
Sato
Y, Sugaya N, Nakagawa T, Morita M. Analisi di ftalati in prodotti aerosol
aromatic e deodorant e valutazione del rischio da esposizione. PMID 2015
AUTORE
Architetto Gabriella Pesacane, presidente Associazione Nazionale Sicurezza Domestica, segretario nazionale A.N.T.e.S. Associazione Nazionale Tecnici della Sicurezza, Consigliere del Collegio dei Revisori dei Conti per la S.I.Ri.C. Società Italiana Rischio Clinico, Membro Associato del CIRPS Centro Interuniversitario di Ricerca per lo Sviluppo sostenibile – Sezione Salute e Sviluppo.
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